Finale Coppa Italia 2014

Published by Lello on

So che non c’entra niente con questo blog, ma vorrei dire 2 parole su quello che ho visto Sabato sera.

Il calcio italiano ha scritto un’altra pregevole pagina di storia; facendo un rapido riepilogo:

  • una persona è finita all’ospedale in pericolo di vita per essere stata colpita da proiettili sparati da un “tifoso” romano;
  • altre 2 sono finite all’ospedale sempre colpite dai proiettili esplosi dalla stessa pistola;
  • la partita slitta più di 45 minuti perchè il capo della tifoseria del Napoli non vuole garantire il controllo della curva per il normale svolgimento della partita;
  • i nostri politici, tra cui il capo del governo (che si è portato dietro il suo ex vice sindaco Nardella e buona parte della futura giunta fiorentina visto che siamo in periodo elettorale), il presidente del Senato italiano, il presidente del Coni seduti in tribuna ad avallare questo misero spettacolo; aspettano solo che gli ultras li autorizzino a fare la sfilata di scimmiette per cui sono venuti.
  • l’inno italiano: fischiato da quasi tutto il pubblico presente.

Dalla televisione un giornalista suggerisce a Pietro Grasso presidente del Senato Italiano: “un’altra giornata da dimenticare”. Dico NO, QUESTA È invece UN’ALTRA GIORNATA DA RICORDARE

Vorrei tralasciare la sparatoria che c’è stata fuori dallo stadio in quanto di imbecilli al mondo ce ne sono milioni (ma se vogliono sfogare i loro istinti razziali, perchè non si chiudono loro dentro un colosseo sino a quando ne resterà solo uno?).

Voglio concentrami sul fatto che una sola persona è riuscita a bloccare una finale di coppa italia con 62.000 spettatori presenti e vista in mondovisione. Questa persona indossava una maglietta con la scritta “Speziale libero” riferendosi ad uno pseudo-tifoso che in un’altra giornata da ricordare (2/2/2007) ha UCCISO durante scontri tra forze dell’ordine e teppisti il poliziotto FILIPPO RACITI (e già solo per questo andava preso e messo in galera e buttato giù da quel trono su cui era salito); teppista parente di sangue di quello che nel 2010 in occasione della partita Italia-Serbia ha devastato con i suoi degni compari una città prima di divertirsi a bloccare la partita in programma (chi non ricorda questo teppista alzato sulle transenne impegnato a tagliare con una cesoia le reti di protezione).

Abbiamo visto tutti sia in diretta che su internet una delegazione composta dal capitano e dirigenti del napoli calcio e da forze dell’ordine andare da questo ultras per concordare il regolare svolgimento della partita di calcio (mi sarei aspettato anche l’inchino, ma pazienza). Non abbiamo visto (anche se c’è stato) un incontro tra i capi delle tifoserie presiduto dalla Digos per decidere il proseguio della partita.

Ma … si deve trattare per giocare una finale di calcio? Il calcio è ancora uno sport?

Nel calcio gli interessi in gioco sono oramai elevatissimi, girano miliardi di euro; proprio per questo motivo non credo che il calcio possa essere più considerato uno sport ma solo un fattore di investimento; gli ultras servono per fare in modo che gli interessi rimangano alti e dunque altre persone possano investire denaro (abbonamenti, merchandising, scommesse lecite e non,  …) in questa azienda. Il teppista di cui sopra è sicuramente un ingranaggio di questo che una volta era il gioco del calcio. E se girano soldi, la malavita non può restarne fuori, anzi, ne diventa l’attore principale; tutti sappiamo oramai come le tifoserie sono “gestite” dalla malavita e come diventi sempre più stretto (nel caso ci fossero ancora dei dubbi) il legame calcio-crimine organizzato.

Ma perchè deve essere lo Stato italiano a fornire una copertura a questo marciume? Perchè i nostri poliziotti devono essere mandati alle partite di calcio per tenere lontane le tifoserie e magari prendersi qualche manganellata (se va bene)? E perchè devo essere io a pagare per controllare che centinaia di imbecilli non si ammazzino durante la scusa di una partita di calcio? Ma è solo il calcio lo “sport” attorno a cui ruotano questi imbecilli? O ci sono lo stesso numero di poliziotti durante lo svolgimento degli Open di tennis di Roma o di un meeting di atletica?

Il calcio deve essere considerato come un sport distinto dagli altri per i motivi suindicati; e proprio per i soldi che girano attorno a questo gioco, credo che le società che si spartiscono gli introiti debbano obbligatoriamente mantenere l’ordine negli stadi dove vanno a giocare ed essere responsabili delle loro tifoserie; tutto l’onere della struttura di polizia DEVE essere a carico di queste squadre (non vedo perchè io che non me ne frega nulla di calcio debba pagare le trasferte di queste aziende).

Arrivare a bloccare una partita per motivi di ordine pubblico dovrebbe essere la normalità non la straordinarietà; e perchè no, in caso di motivi come quello di ieri sera, si sarebbe dovuti arrivare ad un annullamento della partita CON RIMBORSI TOTALI PER GLI SPETTATORI CON IN PIÙ SPESE DI TRASFERTA E QUANT’ALTRO A CARICO COMPLETO DELLE SOCIETÀ DI CALCIO COINVOLTE.

Devono soprattutto essere inasprite le pene per questi teppisti e la polizia deve essere maggiormente tutelata. Se queste persone vanno allo stadio per sfogare le loro ire represse, devono essere preventivamente bloccati (considerando che loro ed  i loro compagni di scorribanda sono sicuramente conosciuti dalle forze dell’ordine); inoltre, se si rendono partecipi di atti di violenza, devono essere presi, processati per direttissima e messi immediatamente in galera.

L’inno italiano fischiato è solo lo specchio di tutto ciò che è successo: una classe politica e dirigenziale (non ci dimentichiamo che sugli spalti c’erano le massime cariche politiche e anche la dirigenza delle 2 squadre) meschine e assoggettata al potere occulto del calcio. Questi politici non hanno capito, anzi, continuano a non capire (visto che il capo del governo si spaccia come “rottamatore” ma ha già dimostrato di essere l’altra faccia della stessa moneta da 1cent) che quei fischi non erano diretti all’Italia ma alla situazione surreale che si era creata: “uno stadio sequestrato dagli ultrà con la Polizia impotente e i politici in tribuna d’onore“. Se invece di condannare a parole si fossero alzati e se ne fossero andati, avrebbero fatto sicuramente una figura migliore e non avrebbero suggelato con la loro presenza una figura di merda che hanno fatto fare all’Italia e a tutti gli italiani.

Ma siamo in Italia, il Paese più ridicolo al mondo; il Paese in cui si tratta tra Stato e ultras per giocare una partita di calcio (e di fronte a tutta l’Italia, l’ultra ha deciso).

A questo punto la domanda sorge spontanea: ma per argomenti più seri (appalti, sanità, monopoli, expo 2015, alitalia, …) chi è che decide? Lo Stato o …….